
Il signor C.O.: dalla frattura all' intervento di artroprotesi totale del ginocchio
Il signor C.O., agente di Polizia Municipale del comune di Napoli, il 12 marzo 2002
si ricovera presso l’Ospedale Loreto Mare di Napoli per una frattura pluriframmentaria all’omero della spalla destra
ed una frattura scomposta di tibia e perone alla gamba destra riportate a seguito di un incidente stradale.
Il signor C.O. in ospedale viene sottoposto ad un intervento di sintesi sia della frattura omerale che della frattura del piatto tibiale
con viti e fissatore esterno e poi dimesso dopo cinque giorni di ricovero.
Dopo successivi controlli presso il Loreto Mare, durati circa sette mesi, che non convincono appieno,
il paziente consulta i sanitari dell’Ospedale Rizzoli di Bologna che lo ricoverano e
riscontrano un mancato consolidamento della frattura tibiale con evoluzione in pseudoartrosi.
Al Rizzoli il signor C.O. si sottopone a rimozione e sostituzione del fissatore esterno, rimozione delle viti e stabilizzazione del focolaio di pseudoartrosi;
a questo intervento ne seguono tanti altri fino a dover constatare un’anchilosi totale del ginocchio destro
dovuta all’immobilizzazione troppo prolungata ad opera dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli.
Ne consegue un intervento di artroprotesi totale del ginocchio destro che non permette, tuttavia, al paziente di recuperare la funzionalità dell’arto.
Inoltre il signor C.O. si sottopone a visita da parte della Commissione Medica di verifica della ASL
per volere del Comune di Napoli, suo datore di lavoro, a causa delle continue assenze per malattia e dello scarso rendimento conseguente.
Il Comune di Napoli dispone il congedo anticipato del paziente dichiarato inabile al servizio in maniera assoluta.
In tutta questa situazione il signor C.O. ha subito: danni morali, danni economici con ricaduta sul suo stile di vita e della sua famiglia.
Solo una lunga e costosa battaglia legale ha permesso al signor C.O. di ritornare in servizio con ridotte mansioni di sorveglianza.