- rimborso danni da incidente stradale
- Mar 28
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Indice dei Contenuti
- Guida pratica: Cosa da fare in caso di incidente stradale.
- Che cos’è un incidente stradale? Danni a persone e risarcimento
- Quali sono le varietà di incidente stradale? Danni a persone e a cose
- Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali in caso di danni alle persone nel risarcimento del danno biologico conseguito ad un incidente stradale?
- Come si procede alla quantificazione dei danni materiali a persona e/o cosa in un sinistro stradale?
- Guida pratica: cosa da fare in caso di incidente stradale con e senza danno alle persone per essere risarciti.
- Contattaci ora per una consulenza gratuita
- Guida pratica: cosa da fare in caso di colpo di frusta
- Contattaci ora per una consulenza gratuita
Guida pratica: Cosa da fare in caso di incidente stradale.
- Che cos’è un incidente stradale? Danni a persone e risarcimento
- Quali sono le varietà di incidente stradale? Dannia persone e a cose
- Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali in caso di danni alle persone nel risarcimento del danno biologico conseguito ad un incidente stradale?
- Come si procede alla quantificazione dei danni materiali a persona e/o cosa in un sinistro stradale?
- Guida pratica: cosa da fare in caso di incidente stradale con e senza danno alle persone per essere risarciti
Che cos’è un incidente stradale? Danni a persone e risarcimento
Si definisce incidente stradale la circostanza nella quale sono coinvolte delle persone, animali e/o veicoli, fermi o in movimento, e dalla quale derivano lesioni a persone od animali o danni a cose (in genere veicoli). Se sei stato vittima di un incidente stradale ed hai subito danni a persona contattaci per un risarcimento.
Quali sono le varietà di incidente stradale? Danni a persone e a cose
Gli incidenti stradali possono essere :
- mortali; (contattaci per un risarcimento)
- con lesioni (quindi con feriti); (contattaci per un risarcimento)
- con danni alle cose.
Le tre condizioni non si devono trovare necessariamente associate tra loro, ma possono essere casualmente combinate, gli esempi potrebbero essere molteplici, ne riportiamo alcuni a titolo semplicemente esemplificativo.
Ad esempio vi può essere un investimento a pedone, mortale, con danni al mezzo investitore, oppure un incidente stradale con soli danni a cose (ad esempio tra due o più automobili), oppure un incidente stradale con danni a cose e lesioni a persona senza morti. Un incidente stradale può derivare dallo sviluppo di molteplici dinamiche diverse tra loro e che in teoria potrebbero essere quasi indeterminabili. In ogni caso generalmente un incidente stradale può avvenire a seguito di un:
• urto / investimento posteriore (cosiddetto tamponamento);
• urto / investimento frontale;
• urto / investimento laterale;
• urto / investimento fronto – laterale;
• urto contro ostacolo;
• perdita del controllo del mezzo e fuoriuscita dalla sede stradale.
In tutti i casi sopracitati contattaci per ottenere un risarcimento danni a persona a seguito di un incidente stradale.
Quale ruolo hanno gli accertamenti strumentali in caso di danni alle persone nel risarcimento del danno biologico conseguito ad un incidente stradale?
Gli accertamenti strumentali rivestono un ruolo chiave sia nell’iter diagnostico e nella indicazione alla corretta terapia che per il conseguente miglior recupero funzionale possibile. Gli accertamenti strumentali sono fondamentali inoltre per la stadiazione del danno biologico subito e per il computo del relativo valore economico del risarcimento che spetta per gli esiti di una lesione e delle conseguenti menomazioni riportate a seguito di un incidente stradale.
Gli accertamenti di primo livello, in genere, sono rappresentati dalle radiografie tradizionali eseguite in differenti proiezioni. L’esame radiografico viene quasi sempre eseguito nel corso delle cure effettuate in Pronto Soccorso ed ha come principale finalità la esclusione, con ragionevole grado di certezza di una frattura. Infatti seppure è possibile fare una diagnosi di lesione fratturativa in assenza di un esame radiografico, tale diagnosi potrebbe risultare imprecisa e l’assenza di un esame radiografico esporrebbe l’infortunato a dei rischi di ulteriori lesioni nel prosieguo delle cure. Per un più approfondito esame delle conseguenze di un trauma che ha determinato una frattura o una distorsione di un’articolazione assumono importanza fondamentale gli esami di II livello che non vengono mai, o quasi mai, eseguiti in Pronto Soccorso e questo per ovvi motivi di economia sanitaria. Gli esami di II livello sono soprattutto la ecografia, la TC e la RMN che danno una quadro molto accurato sul tipo di lesioni che possono aver colpito un segmento osseo o un’articolazione o un organo interno.
In genere le lesioni coinvolgenti alcune delle strutture componenti un’articolazione (capsula, legamenti, strutture cartilaginee) ovviamente non possono essere diagnosticate in Pronto Soccorso con gli esami radiografici standard. Tali lesioni sono spesso causa di infiammazione, dolore, instabilità e ostacolo alla normale funzione articolare (limitazione dei movimenti e soprattutto instabilità articolare); spesso tali lesioni durante la fase iniziale delle cure passano misconosciute.
La stadiazione del danno biologico prevede, cosa estremamente importante, lo studio della progressione nel tempo dell’eventuale danno osseo e/o articolare capsulo – legamentoso dell’articolazione eventualmente traumatizzata. Questo tipo di danni spesso causa una alterazione permanente dei rapporti articolari determinando oltre ad una alterazione della funzione anche una usura molto veloce delle strutture articolari. Anche in questo caso, l’evoluzione del danno all’articolazione può essere ben documentata da esami di tomografia assiale computerizzata oppure di risonanza magnetica.
Ai fini del risarcimento danni a persona a seguito di incidente stradale tutti gli esami diagnostici sono di fondamentale importanza. Un recente esempio è legato alla sentenza della cassazione III sez. civ. ora. 12.12.2019, n.32483 che, seppure si riferisce solo alle lesioni di lievissima entità, ha precisato che se dagli atti di causa risultino mancanti esami diagnostici per immagini in grado di consentire la valutazione obiettiva, l’infortunato che ha subito il trauma non ha diritto al risarcimento. È evidente che quindi in mancanza di adatti accertamenti che documentino la progressione del danno il valore economico del risarcimento può non corrispondere alla reale entità delle menomazioni subite.
Come si procede alla quantificazione dei danni materiali a persona e/o cosa in un sinistro stradale?
Tutto dipende dalla condizione in cui si trovano i veicoli coinvolti. A seguito di un incidente stradale inizia la verifica dei danni per quantificare le conseguenze del sinistro e procedere quindi alla richiesta di risarcimento. I danni possono essere, come abbiamo visto, materiali (alle cose) o fisici (alle persone), dove per ‘cose’ si intendono i veicoli coinvolti e qualsiasi bene di valore danneggiato a causa del sinistro in oggetto. La precisa quantificazione dei danni materiali in un sinistro stradale risulta dunque fondamentale per ottenere un congruo rimborso, soprattutto in caso di risarcimento danni a persona da incidente stradale. La giurisprudenza indica con il termine “cose” tutti i beni mobili e immobili che possono diventare oggetto di diritti (art. 810 c.c.), inclusi gli animali. Per danno alle cose si intende sia l’alterazione dello stato fisico dell’oggetto, sia la perdita dello stesso, che lo rendono pertanto inutilizzabile. Il risarcimento del danno deve pertanto considerare sia la perdita patrimoniale derivante dal sinistro stradale sia del mancato guadagno derivante dal fatto che il bene non è più disponibile. Come ad esempio il caso in cui un lavoratore che come conseguenza di un sinistro stradale deve rinunciare per un certo periodo al mezzo indispensabile per la sua professione. Con l’introduzione della procedura di risarcimento diretto, nella maggior parte dei casi la richiesta per il rimborso dei danni materiali causati da un sinistro va presentata alla propria compagnia assicurativa, come disposto dall’art. 149 del Codice delle Assicurazioni. Questa procedura si può applicare solo negli incidenti tra non più di due veicoli immatricolati entrambi in Italia. In tutti gli altri casi si applica la procedura classica. E’ di fondamentale importanza, per ottenere un risarcimento dei danni a persona a seguito di incidente stradale, compilare accuratamente il modulo CID descrivendo non solo la dinamica del sinistro ma indicando tutti gli oggetti e i beni presenti in macchina che risultano fuori uso. La compagnia assicurativa, dopo aver ricevuto la richiesta di risarcimento, procede all’accertamento dei danni e quindi alla determinazione del grado di responsabilità e alla formulazione dell’offerta di risarcimento. L’accertamento dei danni materiali consiste nell’ispezione del veicolo e degli altri beni eventualmente danneggiati da parte di un perito nominato dalla compagnia. Dopo l’accertamento si può procedere alla riparazione del veicolo danneggiato che verrà poi liquidato dopo la presentazione della fattura. E’ anche possibile per la compagnia può procedere all’accertamento dei danni dopo che il veicolo è già stato riparato, ma ciò va fatto entro i termini per la formulazione dell’offerta di risarcimento (30 o 60 giorni). La quantificazione dei danni materiali in un sinistro stradale è ovviamente legata alla condizione della vettura coinvolta ed è importante ricordare che, affinché l’assicurazione risarcisca integralmente il danno, il costo della riparazione non deve superare il valore del veicolo (da prestare attenzione in caso di auto distrutta). In caso il veicolo coinvolto nell’incidente stradale non sia riparabile, oltre al valore del veicolo l’assicurazione deve risarcisce il costo dell’eventuale rottamazione e dell’immatricolazione di una nuova vettura.
In sintesi:
- vettura riparabile la quantificazione del danno è data: dai costi per la riparazione; dall’indennizzo per il deprezzamento; dall’indennizzo per il mancato uso. Si possono inoltre chiedere le spese per il veicolo sostitutivo durante la riparazione.
- veicolo è danneggiato ma non riparabile il danno è quantificato dal valore commerciale che l’auto aveva al momento del sinistro, diminuito del valore del recupero o della vendita delle parti riutilizzabili, ma aumentato dall’indennizzo per il mancato uso. Si possono inoltre chiedere le spese dell’eventuale rottamazione e dell’immatricolazione di una nuova vettura.
Guida pratica: cosa da fare in caso di incidente stradale con e senza danno alle persone per essere risarciti.
• Nel caso in cui vi siano solo danni a cose (in genere un mezzo di trasporto) è buona cura fotografare, se si è in possesso di uno smartphone, l’area e la posizione dei mezzi e prendere nota di tutti i dati della o delle persone che vi ha / hanno coinvolto nell’incidente stradale (nome, cognome, indirizzo numero di telefono sia dell’autista che del proprietario del mezzo), se possibile compilare il CID. Nel caso in cui ciò per svariati motivi non fosse possibile, allora, sempre se si è in possesso di uno smartphone fotografare le targhe dei mezzi coinvolti, inoltre è molto importante ricercare e prendere le generalità di eventuali testimoni presenti al fatto.
• Nel caso in cui vi siano non solo danni a cose, ma anche lesioni alla persona o solo lesioni a persona per ottenere un risarcimento occorre:
1. recarsi subito al pronto soccorso;
2. denunciare incidente al proprio assicuratore appena possibile;
3. contattare il nostro studio per una consulenza gratuita ai fini di ottenere un rapido risarcimento dei danni a persona patiti.
Terminate le cure e le terapie prescritte, le tue condizioni si stabilizzeranno, con la possibilità che permangano delle conseguenze permanenti (postumi permanenti). Sarà il medico-legale insieme all’avvocato che ti seguirà a fare in modo che ti venga riconosciuto il giusto risarcimento per il danno biologico subito. E’ quindi fondamentale essere ben tutelati per evitare il rischio di non essere adeguatamente risarciti per i danni a persona subiti a seguito di incidente stradale.
“I contenuti dell’articolo che segue hanno natura generale e sono pubblicati con scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere di un esperto.”
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Guida pratica: cosa da fare in caso di colpo di frusta
- Guida pratica: cosa da fare in caso di colpo di frusta
- Che cos’è il colpo di frusta?
- Quali soni i sintomi più comuni?
- Quale ruolo giocano gli accertamenti diagnostici?
- La riabilitazione è sempre sufficiente?
- La stretta del Decreto Legge 1/2012
- Art.1, comma 19, L-04-08-2017, n.124
- Come ottenere il risarcimento e punti di invalidità
- recarsi subito al pronto soccorso, oppure fatti visitare da un medico specialista (raccomandabile in questo periodo di pandemia da Covid 19);
- denunciare incidente al proprio assicuratore appena possibile;
Terminate le cure e le terapie prescritte, le tue condizioni si stabilizzeranno, con la possibilità che permangano delle “lievi” conseguenze permanenti (postumi permanenti). Sarà il medico-legale insieme all’avvocato che ti seguirà per fare in modo che ti venga riconosciuto il giusto risarcimento per il danno subito. E’ quindi fondamentale essere tutelati per evitare il rischio di non essere adeguatamente risarciti per i danni subiti.
Che cos’è il colpo di frusta?
Il colpo di frusta, tecnicamente “trauma distorsivo del rachide cervicale” è un trauma cervicale molto comune e si verifica in seguito ad un movimento brusco ed improvviso del collo che lo porta a iperflettersi, ipertendersi o distorcersi oltre i suoi normali limiti fisiologici. I tessuti molli del collo (tendini e legamenti) subiscono uno stiramento a causa del suo movimento brusco ed eccessivo in più direzioni e la muscolatura attorno a esso si irrigidisce, causando dolore. Questo tipo di trauma può essere subito in seguito ad un comune tamponamento stradale.
Ma quali sono i sintomi precisi di un colpo di frusta?
Nel caso si subisca tale danno è possibile richiedere il risarcimento?
Quali sono i “requisiti”?
A queste ed altre domande risponderemo dettagliatamente in questo articolo dedicato alla valutazione del danno permanente alla persona da trauma distorsivo cervicale.
Quali sono i sintomi più comuni del colpo di frusta?
Il colpo di frusta, o trauma distorsivo del rachide cervicale, è una lesione ai tessuti molli del collo. Come conseguenza di questa lesione si viene a creare è una condizione di dolore e di rigidità del collo e della spalla, mal di testa, vertigini, dolore esteso alle braccia, ecc. Fino a qualche anno fa, in caso di tamponamento stradale era sufficiente recarsi al pronto soccorso lamentando tali sintomi a seguito dell’incidente per vedersi diagnosticato il colpo d frusta: questo bastava per poter far richiesta di un risarcimento dei danni alla compagnia assicurativa, tutto ciò ha portato come conseguenza un’esplosione di potenziali truffe assicurative e conseguente innalzamento dei premi di polizza.
I sintomi del colpo di frusta possono manifestarsi in modo vario e più o meno intenso in base a quanto forte è stato il movimento brusco subito dal collo. Quelli più comuni sono: dolore e rigidità al collo, senso di nausea, mal di testa, vertigini, visione offuscata, formicolii delle dita delle mani. Nei casi più gravi potrebbe accadere di sentire dolore e rigidità ad un braccio o alla spalla, ronzii nelle orecchie e mal di schiena. I fastidi conseguenti a tale trauma possono essere immediati, ma è possibile che si manifestino anche a distanza di tempo, nei giorni successivi o settimane successive.
Ecco perché, in seguito ad un colpo di frusta, è sempre consigliato recarsi subito al pronto soccorso per un controllo, anche se il dolore, inizialmente, può non essere molto intenso. Molto probabilmente i medici del pronto soccorso ti prescriveranno un “collare” immobilizzante, antiinfiammatori/antidolorifici; ma se il trauma subìto dovesse aver causato conseguenze peggiori della media (la lesione dei legamenti o dei dischi, sino alle fratture vertebrali), esserti recato al Pronto Soccorso sarà stata sicuramente la scelta più saggia.
Quale ruolo giocano gli accertamenti diagnostici?
Gli accertamenti diagnostici giocano un ruolo chiave sia per diagnosticare le condizioni pre e post trauma, sia ai fini di un adeguato risarcimento del danno subito.
E’ in primo luogo importante considerare l’età dell’infortunato al momento dell’incidente stradale. Ciò al fine di determinare che influenza, un eventuale stato anteriore, possa avere avuto nell’evoluzione della lesione a distanza di tempo. È altrettanto importante la storia clinica e gli eventuali accertamenti effettuati (esami radiografici, tomografia assiale computerizzata, risonanza magnetica) sia al momento del pronto soccorso che poco dopo l’evento traumatico. Questo al fine di valutare sia la condizione della statica cervicale (dalla perdita della lordosi cervicale sino all’inversione della stessa) poco dopo il trauma, che tutte le componenti anatomiche.
Estremamente importante è studiare, se c’è, la progressione nel tempo del danno cervicale che può essere ben documentata da esami radiografici o di tomografia assiale computerizzata oppure di risonanza magnetica in base al tipo di disturbo residuato al trauma distorsivo cervicale (cosiddetto colpo di frusta).
Ai fini del risarcimento gli esami diagnostici sono di fondamentale importanza. Un recente esempio è legato alla sentenza della cassazione III sez. civ. ora. 12.12.2019, n.32483, che ha precisato che se dagli atti di causa risultino mancanti esami diagnostici per immagini in grado di consentire la valutazione obiettiva, l’infortunato che ha subito il trauma non ha diritto al risarcimento.
La riabilitazione è sempre sufficiente?
Nei casi più lievi, quando il trauma interessa solo i muscoli, i tendini ed i legamenti, il colpo di frusta si risolve, in poche settimane lasciando poche o nessuna conseguenza (se le cure e la riabilitazione sono state adeguate).
Nelle situazioni più complesse, invece, lo specialista prescriverà esami e accertamenti più approfonditi o, nel peggiore dei casi, un intervento chirurgico.
E’ molto importante ricordare che una diagnosi tempestiva ed una corretta riabilitazione, fatta di terapie ed esercizi quotidiani sotto la guida di un professionista del settore, fanno la differenza nel processo di corretta guarigione..
La stretta del decreto legge 1/2012
Al fine di limitare il fenomeno delle truffe assicurative il Legislatore è intervenuto una prima volta con il DL 1/2012, laddove si evince che “il danno alla persona per lesioni di lieve entità di cui all’articolo 139 del Codice delle Assicurazioni è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione“.
Tale decreto è stato poi convertito in legge numero 27/2012 che ha reso la liquidazione del colpo di frusta sempre più difficile.
In altri termini in caso di presunte microlesioni non basta più il solo certificato del pronto soccorso o del medico che riscontri il trauma al collo o alla spalla, ma è necessario anche che tale trauma sia accertato mediante una radiografia, una TAC o una risonanza.
Tale stretta ha posto un freno alle pratiche scorrette di coloro che, ottenevano certificati e diagnosi non realistiche con i quali veniva diagnosticato il colpo di frusta. D’altro canto, una simile stretta è andata a pregiudizio di tutti coloro che hanno realmente subito delle lesioni di lieve entità, e che per potersi veder riconosciuto il diritto ad un risarcimento devono passare attraverso gli esami strumentali di cui sopra.
Art.1, comma 19, L-04-08-2017, n.124
Il Legislatore è poi intervenuto una seconda volta con Art.1,comma 19, L-04-08-2017, n.124 a chiudere ogni spiraglio sancendo categoricamente che; “in ogni caso, le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, ovvero visivo, con riferimento alle lesioni, quali le cicatrici, oggettivamente riscontrabili senza l’ausilio di strumentazioni, non possono dar luogo a risarcimento per danno biologico “.
Come ottenere il risarcimento e punti di invalidità
Per tali ragioni, la valutazione del colpo di frusta assume un'importanza particolare nella liquidazione dei danni derivanti da sinistri stradali. Del resto, si tratta di una lesione comune, ma anche suscettibile di abusi per la difficoltà che spesso comporta il suo effettivo accertamento.
Viste le drastiche strette poste dalla legislazione e la possibilità di complicanze non banali dovute al colpo di frusta, si capisce quindi l’importanza di farsi seguire da uno studio legale-medico legale per riuscire ad ottenere il giusto risarcimento.
Quando scatta il risarcimento?
Può trattarsi di un semplice stiramento muscolare, ma il danno può essere più serio. Mentre prima bastava subire un qualsiasi trauma distrattivo del collo per ipotizzare un danno, oggi non si è più risarciti per un semplice colpo di frusta cervicale.
Ma cosa differenzia un “banale” colpo di frusta da un danno importante? Solo un medico legale esperto può capire quale è l’entità del danno subito, infatti il soggetto potrebbe aver subito un disallineamento della normale postura del rachide cervicale e l’alterazione di questa curva fisiologica delle vertebre potrebbe scompensare a sua volta tutta la colonna, anche dorsale e lombare. Oppure il trauma potrebbe portare ad un interessamento legamentoso/discale e muscolare con una contrattura che può protrarsi nel tempo. Nel lungo periodo le conseguenze possono consistere in problemi posturali, dolore e mal di testa permanente.
Bisogna poi valutare se il danno si instaura su una situazione pregressa già compromessa aggravandola.
In ogni caso, relativamente a quest’ultimo punto, è bene precisare, che la dottrina medico legale prevede comunque il completo riconoscimento del danno biologico anche per gli eventi causali in cui l’azione lesiva agisca in concomitanza di altri elementi concausali. Come, ad esempio, nel caso di un trauma distorsivo cervicale (colpo di frusta) che agisca su di un rachide artrosico, quando il trauma distorsivo cervicale (colpo di frusta), rappresenta una concausa preponderante ovvero condizione necessaria a produrre l’evento, contribuisce all’effetto dannoso in modo prevalente rispetto ai fattori estranei (stato anteriore). Nella pratica medico legale se un soggetto con spondilo artrosi incipiente, ma comunque asintomatica clinicamente e radiologicamente, viene coinvolto in un infortunio di efficienza quantitativa e qualitativa documentata, il conseguente danno lamentato viene completamente riconosciuto come danno biologico. Infatti in assenza della concausa (l’incidente), la lesione non si sarebbe mai prodotta.
Alla luce di tutto ciò è chiaro che il risarcimento del colpo di frusta è divenuto, negli ultimi anni, molto più complesso che in passato.
Ciò non vuol dire, tuttavia, che gli automobilisti che hanno subito un tale trauma debbano per forza rassegnarsi a rinunciare al risarcimento che invece spetterebbe loro giustamente, infatti, chi effettivamente è stato danneggiato potrà comunque essere risarcito in modo congruo se si affida a persone competenti in materia medico legale.
Ma quanti punti vale?
Generalmente, per gli esiti di trauma distorsivo cervicale (colpo di frusta) “puro e semplice” la valutazione del risarcimento oscilla tra 0 e 2 punti di invalidità e nella precisa individuazione dei postumi giocano un ruolo fondamentale i primi riscontri strumentali e clinici.
Tuttavia, la distorsione del rachide cervicale può compromettere anche altre strutture e, in tal caso, i punti di invalidità che possono essere riconosciuti aumentano. Ad esempio, è frequente che dal colpo di frusta derivino disturbi dell’equilibrio che interessano l’orecchio medio (come la labirintite) o che esso comporti delle conseguenze sull’asse midollare con risentimenti nel meccanismo funzionale del collo. In ipotesi come queste, e sempre tenendo conto delle limitazioni poste del legislatore, si può andare ben oltre i 2 punti di invalidità, con la conseguenza che il risarcimento sarà ovviamente più cospicuo.
“I contenuti dell’articolo che segue hanno natura generale e sono pubblicati con scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere di un esperto.”